
Posso dire che ogni giorno il mare ti colpisce con la sua vastità, ti inonda di colori sempre diversi e quando in autunno le nuvole basse ne coprono la vista, senti come un vuoto, un'assenza incolmabile. Capita in autunno che per giorni il mare non si veda. Sei avvolto dalla foschia, dalle nuvole, dal grigiore che ricorda un po' il Nord, e la vita procede dimentica che c'é qualcosa di potente là in fondo. Poi un giorno si alza il vento, spazza via quel sipario asfissiante e di colpo ti rendi conto che era come se un po' ti mancasse il respiro. Adesso invece sì che puoi respirare a fondo.
Qua il mare ti accompagna ovunque, é vita, é guida e punto di riferimento, é presenza divina. Ne senti la potenza quando da qua vedi le increspature delle onde, e ne percepisci la dolcezza quando macchie di diverse sfumature di blu si estendono sulla sua superficie, mischiandosi in disegni astratti, eppure così reale.
Lo vedi percorrendo le strade, compare improvvisamente tra i palazzi di una città, si materializza lentamente svoltando le curve della Montagna. Sarà il richiamo a una nostra vita ancestrale, o la percezione di qualcosa di infinito, e quindi divino, non lo so, ma quando lo vedi non puoi fare a meno di ammirarlo sospirando. E mai ti potrai abituare.

Se vivi col mare davanti, il mare ti entra dentro. Se nasci col mare, penso che il mare sia parte di te. E quando ne sei lontano lo senti allo stesso tempo come assenza presente e presenza assente.
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